ELEZIONI 2014, LE PROPOSTE DEI CANDIDATI ALLE AMMINISTRATIVE SUL GIOCO
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Tempo di ultimi comizi e proposte per i candidati alla poltrona di sindaco delle cttà italiane. Da nord a sud, fra le tante promesse elettorali, alcune sono dedicate al gioco, anche se in misura minore rispetto alla precedente tornata. Complice l'attuazione della delega fiscale che comporterà un riordino della materia e maggior chiarezza nell'attribuzione delle diverse competenze degli enti locali.
Una delle regioni più attive nel cercare e proporre soluzioni in materia è l'Emilia Romagna che, fra l'altro, ha fatto registrare il numero più alto di firme raccolte (27mila su 93mila) a sostegno della proposta di legge popolare sul gioco promossa da Legautonomie e Terre di mezzo.
REGGIO EMILIA, IORI: "UN IMPEGNO CHE OGNI SINDACO DOVREBBE PRENDERE" - E se da Bologna l'assessore comunale al Commercio Nadia Monti ha chiesto ai candidati sindaco di inserire la lotta al gioco patologico nei propri programmi elettorali, c'è chi ha fatto di più, come Matteo Iori, presidente del Conagga - Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d'azzardo e capolista della lista civica 0522 Reggio Chiama, parte della coalizione di centro sinistra. Iori anticipa a Gioconews.it i contenuti di una lettera "preparata come coordinamento Emilia Romagna della campagna 'Mettiamoci in gioco', grazie al contributo del coordinamento lombardo, indirizzata a tutti i candidati sindaci e a tutti i capolista che si presenteranno alle elezioni amministrative. È un impegno che ogni amministratore dovrebbe prendere per la cura della propria città e dei propri cittadini e io sarò fiero di essere il primo firmatario per la città di Reggio Emilia, anche se, dal mio punto di vista il tema dei rischi sul gioco d’azzardo non appartiene ad un colore o ad un’unica coalizione; è un tema che vorrei che tutti i candidati avessero a cuore".
LA LETTERA AI CANDIDATI - "In attesa di un quadro normativo che renda più efficace il sistema delle autorizzazioni, dei controlli e delle sanzioni e dia ai sindaci maggiore potere", si legge nella lettera, "sarebbe utile che le singole autorità comunali si muovessero in concorso tra loro per intervenire su diversi livelli e mettere in atto tutte le azioni possibili, ognuna per le competenze e con gli strumenti a propria disposizione, tra cui: gli statuti comunali, i piani di governo del territorio, i regolamenti, le ordinanze per proteggere i minori e le fasce più deboli, i controlli della polizia locale, i modelli informatici per sorvegliare meglio il territorio, l’assistenza e la cura sanitaria".
In particolare, seguendo anche le linee delle 14 proposte dei 'Mettiamoci in gioco', viene richiesta ai candidati la promozione di " iniziative culturali e campagne d’informazione, attività di regolamentazione e di controllo, presidi di assistenza sanitaria, la creazione di una rete sovra territoriale con le amministrazioni della propria Provincia, nonché con le Asl, le Prefetture e le Questure".
PROPOSTE DI LAVORO – In particolare, fra gli interventi suggeriti ci sono: l’approvazione di una delibera da parte del consiglio comunale con l’impegno a prevenire e contrastare il gioco patologico nel proprio territorio, la detassazione per i locali che non installano apparecchi – con "una riduzione della quota della tassa sui rifiuti o l’esenzione dal pagamento di quei servizi non gratuiti offerti dall’ente comunale (affissioni, occupazione del suolo pubblico, ecc.)" - , la modifica del Regolamento urbanistico commerciale "al fine di introdurre norme più restrittive per ampliare le porzioni del territorio comunale in cui vietare l'installazione delle macchinette nei locali pubblici e l’insediamento di attività legate al gioco d’azzardo, stabilendone i criteri di compatibilità di destinazione urbanistica con l’arredo e il decoro dell’ambiente cittadino, con gli edifici storici, con le aree di particolare valore architettonico, monumentale e paesaggistico, con i luoghi ritenuti sensibili quali scuole, ospedali e luoghi di culto, nonché con l’esigenza di garantire la sicurezza urbana, la viabilità, contenere l’inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica". Di pari passo, le amministrazioni sono invitare a verificare l'applicazione del decreto Balduzzi e l'esposizione del materiale informativi sui rischi del gioco da parte dei gestori delle sale e degli esercizi, la pubblicazione sul sito web del Comune, e sui social network ad esso collegati, delle scelte e delle azioni intraprese dall’amministrazione comunale, la mappatura delle sale gioco e di tutti i locali dove sono presenti apparecchi da gioco.
LE PROPOSTE RIVOLTE AGLI ESERCENTI -Nella lettera poi trovano posto alcune proposte rivolte espressamente agli esercenti: "Attivare incontri formativi sui rischi delle dipendenze patologiche correlate al gioco, invitare gli stessi esercenti e le loro associazioni di categoria per dialogare, insieme ad esperti" sulle possibili conseguenze negative del gioco, "lanciare una campagna per creare una rete di commercianti virtuosi ed indirizzare verso di essi un consumo critico e responsabile", con l’istituzione di un pubblico registro, sul sito web del Comune, degli esercenti in possesso del marchio Slot Free della Regione Emilia Romagna, organizzare aperitivi a tema nei locali che scelgono di non istallare proposte di gioco d’azzardo, per parlare di questo fenomeno, per combatterne i rischi e per promuovere un’atmosfera conviviale e informale".
REGGIO EMILIA, LUCA VECCHI (PD)- Sulla stessa lunghezza d'onda un altro candidato sindaco del centrosinistra a Reggio Emilia: Luca Vecchi, vincitore delle primarie locali del Pd. Che promette: "Continueremo nel contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo ma avremo bisogno di un più forte impegno del governo e del parlamento, talvolta troppo deboli su questo fronte. Le decisioni assunte nei mesi scorsi, la linea di fermezza contro l’espansione di queste attività, sono anche una scelta di indirizzo verso l’intero mondo economico locale. La città deve resistere alla tentazione di indirizzare il proprio sviluppo verso guadagni facili ma forieri di gravi ricadute economiche e sociali"..
SAN REMO, BERRINO (FdI) E ODDO (LEGA NORD) - Fra i candidati alla guida del comune ligure, a parlare di gioco sono Gianni Berrino (Fratelli d'Italia) e Daniele Oddo, esponente della Lega Nord. “Nell’ambito turistico un ruolo centrale ha avuto e deve continuare ad avere la nostra casa da gioco" – ricorda Berrino. Nonostante la crisi degli incassi e le recenti innovazioni normative che hanno inciso sull’assetto operativo del casinò, occorre rivalutare il posizionamento strategico dell'azienda e guardare al modello "del parco d’intrattenimento: u luogo cioè in cui, puntando anche sui giovani, si possa avere un’offerta di servizi turistici e di gioco che lasci spazio a nuove formule adeguate ai tempi, come dimostrano i recenti esempi positivi dei tornei di poker". Anche per Oddo, l'obiettivo è valorizzare la risorsa casinò "cercando di trasformare la casa da gioco anche in un centro aggregativo diprestigio che attiri nuovamente la clientela di alto livello in cerca di divertimento e mondanità". In parallelo, il leghista però parla dei possibili risvolti sanitari del tema: "Parallelamente verrà adottata una politica didisincentivazione del gioco diffuso, in analogia con la strategia già adottata da altre amministrazioni, sia al fine di tutelare la popolazione dalla crescente ludopatia che affligge ormai troppe persone, canalizzando verso la casa da gioco, quindi in ambiente qualificato e protetto, chi voglia fare del gioco d’azzardo un momento di solo svago e non per assecondare una patologia compulsiva".
AGLIANA (PT), CIOTTOLI (FDI-AN) – La questione è particolarmente sentita anche nelle piccole cittadine e nei paesi, dove il gioco non è visto come una risorsa economica o turistica. È il caso di Agliana, nel Pistoiese, dove il candidato sindaco Maurizio Ciottoli (Fratelli d'Italia – Alleanza nazionale), che annuncia, in caso di elezione, una serie di atti amministrativi che si concentreranno sia sulla prevenzione che sul recupero dei giocatori patologici "attivando, in sinergia con le associazioni di volontariato, dei programmi di recupero psicologico dei malati di ludopatia e soprattutto una modifica al regolamento che regola le attività commerciali nel quale imporremo un maggior controllo della diffusione delle macchinette. Inoltre, sgravi fiscali e promozione per i locali slot free con l’esibizione nel locale di un adesivo di adesione a questa campagna. Infine predisporremo, tramite l’attività della polizia municipale, controlli specifici, tramite mappatura della diffusione delle slot, con divieto di installazione in prossimità di edifici 'sensibili' come scuole, chiese e centri ricreativi giovanili e sportivi".
EMPOLI, MORELLI (DAMASCO MORELLI SINDACO) - Nella vicina Empoli, il candidato Damasco Morelli, ex assessore all'Ambiente del comune toscano, promette invece di vietare "la concessione di nuove licenze commerciali su slot e Vlt ad un raggio di sicurezza (500 metri) da scuole e centri di aggregazione giovanile" e di adottare una "limitazione temporale di esercizio delle esistenti, con agevolazioni agli esercenti che si impegnino a togliere le slot dai loro locali".
CASINÒ IN SICILIA, PRESSING SU RENZI
(GIOCONEWS – 19/05/2014) Non è forse “opportuno emanare in tempi rapidi il decreto necessario per completare il procedimento legislativo per l'istituzione della casa da gioco a Taormina e Palermo, come previsto dal disegno di legge n. 180/A approvato dall'Assemblea regionale siciliana il 12 febbraio 2014”? Lo hanno chiesto, in un’interrogazione indirizzata al presidente del consiglio Matteo Renzi, i senatori del Nuovo Centro Destra Salvatore Torrisi e Pippo Pagano. Un atto che ripropone, ancora una volta, all’attenzione di palazzo Chigi, il tema dell’apertura/riapertura di casinò in Sicilia, tornato di stretta attualità negli ultimi mesi e sul quale al il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha speso parole di neanche troppo velata apertura.
Ma quale può essere lo strumento legislativo che consentirà alla Sicilia di avere i due casinò?
“Intanto – spiega il senatore Torrisi - il 12 febbraio scorso l'Assemblea Regionale Siciliana ha già approvato un disegno di legge-voto per l'apertura di due casinò, uno a Taormina e l'altro a Palermo. Adesso basterebbe una decisione del Governo o un intervento legislativo parlamentare”.
I casinò italiani sono in crisi, per quale motivo pensa che in Sicilia potrebbe andare diversamente?
“Le case da gioco, malgrado le crisi passeggere, rimangono comunque una forte attrattiva per il turismo specialmente quello internazionale, e lo sarebbero ancora di più in Sicilia per la straordinaria e strategica posizione geografica che essa occupa. Pertanto qui le case da gioco sarebbero un valore aggiunto al turismo. Al riguardo non dimentichiamo che poco a sud vi è il casinò di Malta, una piccola isola che attira a sé un potenziale flusso turistico che invece potrebbe essere accolto in Sicilia. Pensiamo poi alla piccola Montecarlo, che sul casinò ci ha costruito una economia, e credo per dimensioni, per attrattive naturalistiche, artistiche e monumentali il piccolo principato non possa essere certo essere messo a confronto con la Sicilia”.
I casinò sono realmente un volano turistico, in una realtà come quella italiana caratterizzata da una forte presenza del gioco cosiddetto pubblico?
“Certamente sì, come ho specificato prima. Inoltre bisogna fare una distinzione tra case da gioco e gioco cosiddetto pubblico. Difatti se i giochi, chiamiamoli di ‘massa’ coinvolgono tutte le fasce di cittadini, le case da gioco sono un'attrazione soprattutto per un certo tipo di turismo, come quello internazionale appunto”.
Si parla tanto di lotta al gioco patologico. Quali garanzie possono dare i casinò rispetto al gioco pubblico?
“È chiaro che anche qui vale la stessa differenza. Il gioco patologico può riguardare una piccola percentuale di persone che fanno abuso di lotterie istantanee, macchinette, scommesse, e quant'altro, per i casinò non penso si possa parlare di gioco patologico, almeno nel senso che non coinvolgerebbe percentuali importanti tra i giocatori”.
Lei pensa che questa sia la volta buona che la Sicilia abbia i casinò, dopo che se ne parla da decenni ma anche dopo che lo stesso ministro Alfano si è speso in tal senso?
“Io spero che cadano finalmente dei certi tabù che, attraverso vecchi ostracismi hanno di fatto privato una delle regioni, dal punto di vista turistico più importanti d'Europa e del Mediterraneo, di una ulteriore attrattiva. Spesso, come giustificazione, è stato utilizzato lo stereotipato spauracchio delle eventuali infiltrazioni mafiose, come se nel resto d'Italia questo rischio non si corresse. Non solo, ma con questa
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logica fuorviante dello spettro della mafia, in Sicilia non si dovrebbe creare alcun tipo di sviluppo economico, così come nel resto del Sud e dell'Italia. La Sicilia è invece da sempre pronta ad aprire dei casinò, e non averlo consentito prima è un torto che andrebbe riparato, dato che ce ne sono in altre parti d'Italia. Inoltre, anche l'opinione pubblica siciliana è da tempo favorevole”.
NEWSLOT E VLT
MAXIPENALI SLOT, CORTE DEI CONTI CONCEDE SANATORIA A GMATICA, PAGHERÀ IL 30%: 45 MLN ENTRO IL 16 GIUGNO
(AGIMEG - 19/05/2014) La Terza Sezione d’Appello della Corte dei Conti ha accolto la richiesta di sanatoria avanzata da GMatica, fissando però l’importo da pagare al 30% della condanna. La compagnia dovrà versare quindi 45 milioni, a fronte di una condanna di primo grado del 150 milioni. La concessionaria – che si era offerta di pagare il 10% della sanzione – dovrà versare la somma entro il 16 giugno, e entro il 26 dello stesso mese attestare il pagamento. Il condono sulle maxipenali a questo punto ha portato nelle casse dello Stato 394,5 milioni di euro (più altri 15-18 milioni di interessi legali), negli scorsi mesi avevano già beneficiato della procedura agevolata Lottomatica, Sisal, Snai, Cogetech, Gamenet e Cirsa. Le sette concessionarie complessivamente erano state chiamate a pagare 1 miliardo 315 milioni. Resta ancora da definire la posizione di Bplus (condannata in primo grado a versare 845 milioni), Hbg (200 milioni) e Codere (115) che discuteranno l’appello nell’udienza fissata per il 9 luglio. gr/AGIMEG
MAXIPENALI SLOT, GMATICA CHIEDE DI COMPENSARE LA SANATORIA CON LE SOMME SEQUESTRATE. SI ATTENDE PLACET DELL’ADM
(AGIMEG - 19/05/2014) Gmatica ha chiesto di effettuare una compensare tra i soldi che dovrà pagare per la definizione agevolata della controversia sulle maxipenali delle newslot e il deposito cauzionale 2013 che avrebbe dovuto riscuotere dai Monopoli e che invece la Corte dei Conti ha posto sotto sequestro conservativo. La Terza Sezione d’Appello ha infatti accolto l’istanza per la definizione agevolata, la concessionaria dovrà versare 45 milioni più interessi legali (circa 2 milioni) entro il 16 giugno prossimo. Le somme sottoposte a sequestro conservativo – che la Procura aveva chiesto proprio per evitare che un’eventuale sentenza di condanna non venisse rispettata – ammontano a 13,4 milioni di euro. Se la richiesta di compensare le due poste venisse accolta, GMatica dovrebbe versare la sola differenza, 33-34 milioni. Le somme, nell’uno e nell’altro caso, devono essere accreditate su un conto intestato al Ministero dell’Economia. Spetta adesso ai Monopoli di Stato stabilire se le operazioni debbano essere effettuate separatamente (nel qual caso accrediterà il deposito cauzionale a GMatica), o se si possa invece procedere con un unico movimento. gr/AGIMEG
LOMBARDIA. LA REGIONE SI PROPONE COME INTERMEDIARIO TRA ESERCENTE E LOTTOMATICA. PARTIRE DA QUI PER RIPENSARE IL SISTEMA DI GESTIONE DELLE SLOT
(JAMMA – 19/05/2014) E’ notizia di ieri [giovedì scorso, ndr.] che la Commissione Attività produttive ha ospitato l’audizione di un rappresentante del movimento no-slot accompagnato da un esercente in ordine “alle criticità derivanti dalla rimozione di slot machines”. Nell’ambito dei lavori per l’attuazione delle norme regionali in materia di contrasto al gioco d’azzardo, le stesse che hanno introdotto limitazioni al mercato di tutti gli apparecchi da intrattenimento (flipper compresi) è infatti emerso che gli esercenti contrattualizzati con alcuni concessionari di rete avrebbero problemi nel richiedere la disinstallazione degli apparecchi. Prima Sisal e successivamente Lottomatica sarebbero state indicate nel corso delle riunioni della Commissione regionale come le società che applicano agli esercenti delle penali per togliere le loro slot dai loro locali. Si tratta di una pratica duramente contestata dai rappresentanti della Regione Lombardia, primo tra tutti dal consigliere leghista Angelo Ciocca che ha chiesto alla Regione di garantire assistenza legale nei casi in cui un esercente abbia problemi con il concessionario delle slot. Una richiesta accolta addirittura dal Consiglio regionale sotto forma di ordine del giorno e quindi un vero e proprio impegno che la Regione si è assunta.
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In questo frangente, senza voler entrare nel merito delle scelte commerciali operate da due importanti concessionari, va ossevato che i contratti sottoposti agli esercenti sono contratti privatistici relativi alla fornitura del servizio pubblico di gioco da parte di due società che, per quanto concessionarie dello Stato, operano a tutti gli effetti come soggetti privati. Potrei dare un personale giudizio sulla ‘opportunità’ di queste clausole ma, proprio perchè personale, non vedo come possa interessare.
La questione che è bene affrontare è un’altra. Dall’incontro che si è tenuto ieri presso la sede della Regione, è emerso un particolare, estremamente più interessante. Se è vero quanto riportato da un’agenzia di stampa, Redattore Sociale, il signor Colombo, titolare di un esercizio pubblico milanese, nel raccontare la sua ‘odissea’ per potersi svincolare dal contratto stipulato con Lottomatica ha spiegato che in fase di recesso dal contratto gli è stato chiesto di versare una penale, così come previsto da contratto, ed è stato obbligato a restituire la somma di 4.000 euro di premio che gli era stata versata “due anni fa per invogliarmi a prendere e slot”. Se le cose stanno così come sono state raccontate la società, che come riferisce il presidente della IV Commissione Angelo Ciocca è proprio Lottomatica, versa un ‘premio’ agli esercenti che la scelgono come fornitrice. Non si tratta di vetrofania, gadget o altro, ma di una somma in denaro contante. Ho capito bene? Ma come fa una società come Lottomatica a contabilizzare un premio erogato ad un potenziale, e presumiamo certo, cliente? Se risultasse vero Lottomatica dovrebbe correre a smentire questa dichiarazione. Il signor Colombo dovrebbe dimostrare quanto dice, in caso di errore il Redattore Sociale potrebbe avere qualche problema. E poi come avrebbe fatto a restituire la somma di 4.000 euro? Non avrebbe problemi con le norme sull’antiriciclaggio? Come vengono giustificati questi passaggi di denaro?
Una storia da far tremare i polsi alla più grande società di gioco pubblico, la multinazionale, la società quotata in Borsa. E non solo a lei.
Cosa significa ‘ un premio per invogliare a prendere slot’?
Cosa ne pensano le associazioni che rappresentano i gestori di apparecchi da intrattenimento? Sistema Gioco Italia e Acadi, l’associazione dei concessionari della rete degli apparecchi da intrattenimento? Ma anche AS.TRO o SAPAR che per costituzione tutelano i piccoli proprietari di apparecchi, come possono accettare che il più grande ‘terzo incaricato’ alla raccolta possa offrire soldi per vincere la concorrenza? E l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è a conoscenza di queste situazioni?
Molte domande, troppe, a cui sarebbe il caso di rispondere in una logica di evoluzione del settore che parta da una reale volontà di razionalizzazione e miglioramento, e non di banali operazioni di facciata, come ipotetici piani regolatori i titoli autorizzativi unici.
Solo pochi giorni fa i concessionari di rete e i rappresentanti dei gestori hanno cominciato a confrontarsi su proposte per una revisione del modello di gestione degli apparecchi, su una modifica delle regole. Regole che vanno riviste partendo forse da comportamenti come quello denunciato dal signor Colombo, e non semplicemente da una proposta che taglierebbe le gambe (e non solo quelle) a centinaia di imprese di settore a vantaggio di poche grandi società. Le stesse che oggi sono chiamate a rispondere dei loro comportamenti davanti al Consiglio Regionale della Lombardia.
Al termine della seduta al Pirellone è stato infatti deciso di inviare una lettera a Lottomatica, la concessionaria delle slot installate (tramite una ditta intermediaria) nel bar: verrà invitata a trovare “un punto di mediazione”, ha spiegato il consigliere Angelo Ciocca (Lega Nord), presidente della IV Commissione. E se non provvederà verrà invitata per un’audizione. “La nuova leggere regionale in materia è un punto importante che sta sensibilizzando gli esercenti e anche i concessionari devono tenerne conto”, ha aggiunto. Inoltre, la Commissione scriverà alla Giunta Formigoni perché dia seguito all’ordine del giorno votato dal Consiglio regionale in cui la Regione si impegna a dare assistenza legale agli esercenti. “Non si tratta – ha precisato Fabio Rolfi (Lega Nord)- tanto di nominare un avvocato per le cause, quanto di fornire un servizio di consulenza e indirizzo a chi vuole liberarsi dalle slot machine e possa prendere questa decisione con tutte le informazioni necessarie”. Di fronte a dichiarazioni come queste cosa rispondono le associazioni di categoria? (nella foto un momento dell’audizione in Commissione Attività produttive-fonte twitter). mc
Rassegna WEB di lunedì 19 maggio 2014 Pag. 10
ANIB, ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA BINGO, SCRIVE AI MONOPOLI PER PROBLEMATICHE SU CAMBIAMENTO DI CONCESSIONARIO VLT
(JAMMA – 19/05/2014) L’Anib, l’Associazione Nazionale Italiana Bingo, ha scritto nei giorni scorsi ai Monopoli di Stato per conoscere le modalità e le tempistiche in caso di cambiamento del concessionario in una sala Vlt. “Il subentro di un Concessionario al Concessionario precedente è condizionato dal rilascio telematico della sala (invio di apposito messaggio al Sistema di Controllo Vlt); tale operazione – specifica la missiva – condiziona tutte le attività di collaudo propedeutiche all’esercizio della raccolta della sala nell’abito della rete del nuovo Concessionario”. L’Anib chiede quindi innanzitutto “di assicurare alla sala continuità di raccolta ed all’erario continuità di introiti”, e questo diviene possibile solo minimizzando “i tempi di fermo operativo”, e se il subentro si rivela “un processo controllato e rispettoso delle esigenze di entrambi i Concessionari, uscente e subentrante”, capace di favorire “una corretta e costruttiva competizione, a tutto vantaggio della qualità del servizio reso dalla sala al giocatore, e quindi all’immagine del comparto del gioco lecito”.
La continuità di introiti per l’erario, una corretta competizione tra i Concessionari e la qualità del servizio reso al giocatore sono temi in comune con un’altra vicenda che riguarda le videolotterie e che presenta aspetti e implicazioni molto simili a quanto segnalato in questa lettera dell’Anib ai Monopoli. Esiste infatti una circolare Aams, datata 30 ottobre 2010, che vieta la coesistenza di due diversi Concessionari in una medesima sala Vlt. Una norma che incide di fatto sulla concorrenza nel segmento e che limita l’offerta ai giocatori. L’Anib propone tecnicamente in caso di subentro “l’assegnazione da parte di Adm di un codice identificativo di sala provvisorio specifico per tale scopo. Per ovviare ad eventuali ritardi (anche strumentali) da parte del concessionario uscente nell’espletamento delle attività a suo carico” e chiede infine “la definizione da parte di Adm di una finestra temporale entro la quale tali operazioni devono essere concluse. Superato tale termine, in assenza di documentazione che attesti l’esistenza di un contenzioso fra concessionario uscente e sala, in materia di pagamento delle imposte o altri addebiti dovuti ad inadempienze di obblighi contrattuali, la sala verrebbe dismessa d’ufficio”.
SCOMMESSE, POKER E ONLINE
SCOMMESSE: NUOVO PROTOCOLLO DI COMUNICAZIONE, RECEPITE LE OSSERVAZIONI DEI CONCESSIONARI
(AGIMEG - 19/05/2014) Nuovo protocollo di comunicazione delle scommesse a quota fissa su eventi sportivi che, rispetto alla precedente versione in bozza, recepisce le osservazioni giunte da alcuni concessionari. In particolare nel nuovo protocollo sono stati
aggiunti il messaggio sulle “Scommesse a quota fissa 2 per il reperimento delle informazioni relative alle scommesse”; e il messaggio sui “Referti ufficiali 2 per il reperimento delle informazioni relative ai referti ufficiali. Le modifiche apportate al protocollo sono disponibili in ambiente di test a partire da oggi e in ambiente reale a partire dal prossimo 3 giugno.
SCOMMESSE, CONCESSIONI RINNOVATE: NUOVE DISPOSIZIONI SUI CANONI DEL SECONDO SEMESTRE 2013
(AGIMEG - 19/05/2014) Le società concessionarie “Rinnovate” che sono risultate aggiudicatarie direttamente o indirettamente di diritti per l’apertura dei negozi di gioco per i 2000 nuovi punti scommesse non devono il canone relativo al secondo semestre 2013 delle concessioni scadute, fermo restando l’obbligo del pagamento del canone delle nuove concessioni. Nella stessa nota i Monopoli dispongono che le società non aggiudicatarie di diritti che hanno presentato ricorso al Tar e, a seguito della sospensiva concessa, sono stati nuovamente abilitati alla raccolta delle scommesse devono il canone relativo al secondo semestre 2013. lp/AGIMEG
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SCOMMESSE BRASILE 2014: IN ITALIA PREVISTA UNA RACCOLTA DI 380 MILIONI DI EURO
(AGIMEG - 19/05/2014) I Mondiali di calcio sono un evento particolarmente atteso anche dal mondo del betting, che negli anni pari, grazie alla raccolta delle sfide internazionali di calcio, registrano un vero boom delle giocate. Sarà così anche in occasione della competizione brasiliana, visto che – secondo le stime di Agimeg – i bookmaker italiani accetteranno scommesse per un valore complessivo di 380 milioni di euro. Un dato in crescita quindi rispetto a quello registrato nel 2010 (+10%). Durante i Mondiali sudafricani sono stati puntati quasi 345 milioni (crescita del 70 rispetto ai 225 milioni di Germania 2006). L’attesa di un gioco più corposo è dovuta da tanti fattori, dal maggiore sviluppo di agenzie di scommesse sul territorio (con l’ultimo bando di gara ne sono state aperte 2mila), al palinsesto nettamente più ampio, passando per un incremento del gioco online. Saranno decisivi anche gli orari, differenti rispetto a quelli sudafricani, con partite disputate anche a mezzogiorno. A sfavore, il maggiore sviluppo del gioco al di fuori della rete Aams. Da considerare poi l’eliminazione dell’Italia di Lippi nella fase gironi nel 2010, che ha frenato nettamente il coinvolgimento degli scommettitori. Le sfide del Mondiale sono comunque rimaste le più importanti del 2010: su tutte la finale tra Olanda e Spagna che ha raccolto poco meno di 14,4 milioni. cz/AGIMEG
CRONACA
GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO. CNR, CALO DI INTERESSE PER I GIOCHI DA PARTE DEI MINORI
(JAMMA – 19/05/2014) Inversione di tendenza per il gioco d’azzardo, ancora diffuso tra i minorenni nonostante i divieti. Nel 2013, oltre un milione di 15-19enni (44%) ha giocato somme di denaro e tra questi 152mila lo hanno fatto almeno 20 volte nell’anno. Anche qui l’on-line facilita le cose: il 9% degli studenti ha puntato tramite computer (67%) o smartphone (24%). “Dopo un andamento di crescita fino al 2008, negli ultimi 5 anni si e’ registrato un calo di interesse, segno che campagne informative e interventi di prevenzione hanno sortito i loro effetti”. lo spiega Sabrina Molinaro, autrice insieme a Roberta Potente e Arianna Cutilli della Sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa del volume Consumi d’azzardo: alchimie, normalita’ e fragilita”. “A conferma della necessita’ di politiche di educazione e sensibilizzazione, capaci di parlare ai giovani delle sempre nuove tendenze, dando loro consapevolezza dei rischi ad esse connessi”.
OPINIONI E COMMENTI
L'ORA DEL CODICE DEI GIOCHI, DI GIOVANNI ADAMO
(GIOCONEWS – 19/05/2014) Con Legge dell'11 marzo 2014, n. 23, entrata in vigore lo scorso 27 marzo, il Parlamento ha conferito delega al Governo per l'attuazione, mediante decreti legislativi, del riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici.
Detta delega, prevede, preliminarmente, la raccolta e la riorganizzazione, da tempo auspicata, di tutte le norme attualmente vigenti in materia di giochi all'interno di un “codice delle disposizioni sui giochi”. Oltre alla raccolta sistematica della normativa all'interno di un codice dedicato ai giochi, il riordino di cui è stato investito il Governo prevede altresì che le disposizioni ivi contenute tengano conto dei più recenti princìpi emanati in materia, anche di fonte giurisprudenziale oltreché armonizzati a quelli stabiliti a livello Comunitario.
I PILASTRI DELLA DELEGA - Fra gli interventi oggetto della legge delega sono previsti: il riordino delle disposizioni vigenti in materia di prelievo erariale sui singoli giochi; l'introduzione di un titolo abilitativo unico all'esercizio di offerta di gioco; la revisione degli aggi e compensi spettanti ai concessionari ed agli altri legata ai volumi di raccolta delle giocate; il riordino ed il rafforzamento della disciplina in materia di trasparenza e di requisiti soggettivi e di onorabilità dei soggetti che, direttamente o indirettamente, controllino o partecipino al capitale delle società concessionarie dei giochi pubblici. La delega, dettagliatamente contenuta nell'art. 14 della Legge in commento, prevede la revisione della disciplina
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concernente la qualificazione degli organismi di certificazione degli apparecchi da intrattenimento e divertimento, nonché la disciplina riguardante le responsabilità di tali organismi e dei concessionari per i casi di certificazioni non veritiere, ovvero di utilizzo di apparecchi non conformi ai modelli certificati.
È altresì rimandata al Governo la disciplina, da armonizzare a quella comunitaria, relativa alla durata delle diverse concessioni di gestione e raccolta del gioco. Viene ancora prevista l'introduzione del divieto di pubblicità nelle trasmissioni radiofoniche e televisive per i giochi con vincita in denaro che possano indurre comportamenti compulsivi, nonché la previsione di una limitazione della pubblicità riguardante il gioco online. Singolare è poi la previsione di un meccanismo cosiddetto di autoesclusione dal gioco che potrebbe essere realizzato mediante l'introduzione di un registro nazionale al quale possono iscriversi i soggetti che chiedono di essere esclusi dalla partecipazione in qualsiasi forma ai giochi con vincita in denaro.
I TEMPI - La legge in commento, concede all'Esecutivo un anno di tempo per emettere i decreti attuativi verso la revisione del sistema così come rappresentato, nell'osservanza dei principi generali espressi dall'art. 14 della Delega. Pertanto, questo è il “progetto”, che, salvo proroghe richieste dal Governo, dovrebbe/potrebbe trovare realizzazione entro il primo semestre del 2015.
FONTE: AGIMEG (19/05/2014)