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Per il Fisco italiano i gestori di slot e sale giochi ‘valgono’ quanto i medici e molto di più dei gioiellieri

 

jamma

Gli imprenditori che operano nel settore della gestione di sale giochi e di apparecchi automatici da intrattenimento in Italia sono 4.477 e ognuno di loro dichiara un reddito medio di impresa di oltre 51.000 euro l’anno. Questa la foto scattata dal Ministero delle Finanze sulla base dei dati fiscali riferibili a questo settore nell’ultimo anno e che Jamma.it ha potuto consultare.

 

 

Il reddito totale dichiarato nel 2014 è pari a 101 miliardi di euro mentre il reddito medio dichiarato è risultato pari a 25.900 euro per le persone fisiche (+2,2% rispetto all’anno precedente), a 37.000 euro per le società di persone (+4,1%) e a 26.700 euro per le società di capitali ed enti (+12,3%).

In relazione all’attività esercitata, si registra il reddito medio dichiarato più elevato nel settore delle attività professionali (41.600 euro, anche se in flessione dell’1,2% rispetto al 2013), seguito dal settore delle attività manifatturiere (32.400 euro, con un aumento dell’11,7% sul 2013) e dal settore dei servizi (24.400 euro, in crescita del 3,9%), mentre il reddito medio dichiarato più basso risulta nel commercio (19.100 euro, comunque in aumento del 9,0%).

In questo contesto va rilevato che nel comparto della gestione degli apparecchi da gioco i valori medi risultano essere ben diversi. Le società del comparto che hanno dichiarato ricavi oltre i 30.000 euro sono 3.711 e 2.647 di queste hanno dichiarato ricavi per oltre 422.000 euro e redditi medi d’impresa per oltre 80.000 euro.

Da una lettura di questi dati potremmo essere indotti a pensare:

1) che il settore sia particolarmente ‘ricco’, così come lo sono gli imprenditori

2) che la maggior parte di loro non può esercitare la ben nota pratica dell’evasione fiscale.

Lasciamo a chi legge la scelta di una delle due ipotesi rimandando alla lettura e al confronto con altri numeri forniti sempre dal Mef. Le imprese che commerciano all’ingrosso gioielli dichiarano per esempio un ricavo di impresa medio di oltre 500.000 euro e redditi di circa 16.000. Un può di più di chi commercia lo stesso prodotto al dettaglio che dichiara meno di 14.000 euro di reddito l’anno. Gli oltre 107.000 bar italiani dichiarano in media ricavi per 121.000 euro e redditi per circa 16.000 euro, ovvero un terzo rispetto ad un gestore di slot.

Nella stessa ‘fascia di reddito’ di un gestore troviamo invece le imprese di pompe funebri (52.000 euro), gli studi dentistici ( 52.000 euro), i laboratori di analisi ( 46.600 euro), fabbricazione di apparecchi medicali (54.200 euro). Per essere una attività di fornitura di servizi la gestione delle slot ‘ vale’ quanto uno studio professionale e molto, molto di più di qualsiasi attività commerciale.

 

Nel pieno di quella che possiamo considerare la caccia alle streghe contro le sale giochi e le slot nei pubblici esercizi non sarebbe giusto parlare anche di questo? Se, così come in molti auspicano, si opterà per un ridimensionamento dell’offerta di gioco (soluzione prospettata dal sottosegretario Baretta) o, in alternativa, nella messa al bando delle attività ( inevitabile conseguenza dell’applicazione delle norme locali) non si registrerà solo una riduzione delle entrate erariali riferibili alle slot ma, e soprattutto, nella chiusura di molte di queste imprese con perdita delle imposte versate. (m.c.)

 

I numeri delle imprese di gestione slot e sale giochi

Totale contribuenti 4.477

Ricavi compensi medi 304.000 euro

reddito medio di impresa 51.400

 

Persone fisiche con ricavi oltre i 30.000 euro 3. 711

Ritenuti congrui 2.674

Ricavi compensi medi dichiarati 422.000 euro

redditi medi dichiarati 80.000 euro

 

Persone fisiche con ricavi fino a 30.000 euro

ritenuti congrui 766

ricavi compensi medi dichiarati 16.200 euro

redditi medi dichiarati 6.700 euro

*elaborazione Jamma.it