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Gli eSport e la loro regolamentazione sui banchi del Parlamento Europeo

(Jamma) Al Parlamento Europeo si parla di eSport. A Bruxelles si è tenuto un eevnto che ha visto la partecipazione di diversi rappresentanti dell’Intergruppo sullo Sport del Parlamento Europeo sul tema degli eSport.

L’Intergruppo,in collaborazione con diversi operatori del settore, ha organizzato la prima discussione sull’aspetto politico e giuridico degli  esports.

L’evento, diviso in due panel, ha ospitato da esperti di questioni legali ed etiche, attraverso i rappresentanti del team ad accademici con esperienza nel rapporto tra Esports e la salute. Molti i temi affrontati a partire da quelli che sono ostacoli normativi che possono limitare lo sviluppo degli eSport considerata la loro forte componente locale, in molti casi, ma anche le questioni contrattuali, fiscali e, naturalmente, l’eterno dilemma che si trova ad affrontare il mondo degli eSport: devono essere riconosciuti ufficialmente come una disciplina sportiva?

L’eurodeputata M5S Tiziana Beghin, vice-presidente dell’Intergruppo ha sottolineato nella sua introduzione ai lavori come come nemmeno per il convegno sulla Brexit si era registrato un simile interesse.

Un settore importante quello degli esports, non più solo un fenomeno giovanile. Si stima che nel 2017 saranno 258 milioni le persone che guarderanno partite di videogiochi in streaming, circa il 20% in più di quelli che lo hanno fatto nel 2016, per un giro di affari da centinaia di milioni di dollari.

E allora viene da chiedersi se davvero l’eSports è  equiparabile ad uno sport tradizionale. Sicuramente ne condivide molte prerogative: anche un pro player di videogiochi si allena quotidianamente, segue una dieta equilibrata e necessita di una concentrazione e di un atteggiamento mentale molto simili a quelli di un atleta. Analogie che sono al vaglio anche del CIO (Comitato Internazionale Olimpico) che potrebbe decidere di inserirli tra le le discipline olimpiche di Parigi 2024.

Per l’avvocato Joaquín Muñoz si possono ipotizzare tre scenari:

– Una regolamentazione specifica che parta dall’industria dei videogiochi

– Un’autoregolamentazione che si aggiunga al quadro giuridico generale

– L’equiparazione dell’eSports agli sport tradizionali, che verrebbe così sottoposto alla giustizia sportiva.