Slot, Pastorino (Pres. STS) ad Agimeg: “Il Piemonte sarà un esperimento destinato a creare una grave emergenza occupazionale sottovalutata da Governo e Sindacati. Qualcuno dovrà rispondere dei 10.000 posti di lavoro a rischio”
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“Quello che sta accadendo in Piemonte porterà a un’espulsione delle slot, in quanto le distanze imposte dalla Legge regionale e dai Comuni non consentiranno agli esercizi commerciali di tenere al proprio interno gli apparecchi, in quanto sicuramente in prossimità di luoghi sensibili. Il mio timore è che il Piemonte possa essere un ‘esperimento’ su piccola scala di quello che succederà a livello nazionale”.
E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg il Presidente Nazionale del Sindacato Totoricevitori Sportivi (STS), Giorgio Pastorino, in merito allo stop in Piemonte, dal prossimo 20 novembre, di tutti gli apparecchi (slot e vlt) che non rispettano il distanziometro, sulla base di quanto stabilito dalla Legge regionale del 2016: macchine spente in tutti i bar e tabaccherie che si trovano entro 500 metri dai luoghi sensibili individuati, per i comuni con oltre 5 mila abitanti, e 300 metri per tutti gli altri.
“Abbiamo cercato di lavorare con la Giunta del Piemonte per vedere se c’era la possibilità di ottenere una proroga, così come fatto in Liguria, in quanto lo scorso settembre è stata siglata l’intesa Stato-Regioni e si è in attesa del decreto attuativo – ha proseguito Pastorino – anche in considerazione del fatto che la Legge regionale potrebbe non essere in linea con l’accordo, ma il Piemonte non ha voluto congelare l’attuale situazione in attesa del decreto. Come seconda mossa STS ha diffidato Aams e Mef dal prelevare il Preu dagli apparecchi dal giorno esatto dell’entrata in vigore della legge, chiedendo al contempo ai Monopoli di spegnere tutti i collegamenti con le macchine. Ritengo che in breve farebbero i conti con il Preu perso, ma il rischio è anche un altro: che al posto delle sale legali possano rientrare in gioco anche quelle illegali gestite dalla criminalità”.
“Abbiamo scritto anche ai sindacati – ha detto ancora il Presidente Sts – che non si sono mai espressi su questa questione: il rischio è avere una emergenza sociale di tipo occupazionale. Sono oltre 6 le mila aziende che lavorano con le slot e più di 300 quelle che si occupano di service e noleggio, per un totale occupazionale di oltre 10 mila persone). Mi sarei aspetto un intervento rigoroso del Governo, ma questo non è stato fatto: mi viene il dubbio che si voglia creare un incidente, utilizzare il Piemonte come un esperimento e vedere cosa succede, per poi eventualmente correggere il tiro. Se dopo il decreto attuativo la legge regionale dovesse essere ritenuta errata, come si torna indietro? Chiedo un atto formale del Governo che congeli l’attuale situazione: del resto nell’accordo dello scorso 7 settembre sono state fatte molte concessioni alle Regioni, in cambio si può anche pretendere qualcosa. La sensazione – ha concluso Pastorino – è che la politica non abbia in questi anni compreso il reale valore della filiera e di questo settore industriale. Le entrate erariali stanno calando e certamente hanno influito i regolamenti dei Comuni già partiti con largo anticipo, ma ciò che contrasta con questi dati è che nella legge di Stabilità si dirà che dal settore giochi ci saranno maggiori entrate, dimenticando che se il Piemonte, in quarta posizione a livello nazionale per numero di apparecchi sul territorio, bloccherà le slot, da qui a dicembre mancheranno all’appello decine di milioni di euro”. cr/AGIMEG