Errore
  • Errore nel caricamento dei dati del feed

Manovrina: il testo approvato in Commissione

In sede di Commissione sono state definitivamente approvate le misure per i giochi previste nel DL 50/2017: Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo. C. 4444 Governo.

 

 

Di seguito il testo uscito dalla Commissione per la conversione in legge delle ‘manovrina’.

ART. 6

1. La misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a), del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, è fissata in misura pari al 19 per cento dell’ammontare delle somme giocate. La misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera b), del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, è fissata in misura pari al 6 per cento dell’ammontare delle somme giocate.

2. La ritenuta sulle vincite del lotto di cui all’articolo 1, comma 488, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 è fissata all’otto per cento a decorrere dal 1° ottobre 2017.

3. Il prelievo sulla parte della vincita eccedente euro 500, previsto dall’articolo 5, comma 1, lettera a) del decreto del direttore generale dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato 12 ottobre 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 265 del 14 novembre 2011, emanato ai sensi dell’articolo 2, comma 3, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, trasfuso nell’articolo 10, comma 9, del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, nella legge 26 aprile 2012 n. 44, è fissato al 12 per cento, a decorrere dal 1° ottobre 2017.

4. Il prelievo sulla parte della vincita eccedente euro 500, previsto dall’articolo 6 del decreto del direttore generale dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato citato al comma 3, è fissato al 12 per cento, a decorrere dal 1° ottobre 2017”.

Dopo il comma 4 inserire il seguente:
4-bis. All’articolo 1, comma 636, lettera c), della legge 27 dicembre 2013, n. 147, dopo le parole: «e il divieto di trasferimento dei locali per tutto il periodo della proroga» sono aggiunte, in fine, le seguenti: «ad eccezion fatta per quei concessionari che, successivamente al termine del 31 dicembre 2016, si trovino nell’impossibilità di mantenere la disponibilità dei locali, per cause di forza maggiore e, comunque, non a loro imputabili o per scadenza del contratto di locazione oppure di altro titolo, e abbiano la disponibilità di altro immobile, situato nello stesso comune, nel quale trasferirsi, ferma, comunque, la valutazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli».
6. 23. Marco Di Maio.

Dopo l’articolo 6 aggiungere il seguente:

Art. 6-bis.
(Riduzione degli apparecchi da divertimento).

1. La riduzione del numero dei nulla osta di esercizio relativi agli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, attivi alla data del 31 luglio 2015, prevista dall’articolo 1, comma 943, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è attuata, secondo le modalità indicate con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze da emanare entro il 31 luglio 2017, nei seguenti termini:
a) alla data del 31 dicembre 2017 il numero complessivo dei nulla osta di esercizio non può essere superiore a 345.000;
b) alla data del 30 aprile 2018 il numero complessivo dei nulla osta di esercizio non può essere superiore a 265.000.

2. A tal fine, i concessionari della rete telematica procedono, entro la data indicata alla lettera a) del comma 1, alla riduzione di almeno il 15 per cento del Pag. 123numero di nulla osta attivi ad essi riferibili alla data del 31 dicembre 2016 e alla riduzione sino al numero di cui alla lettera b) del medesimo comma 1, entro la data ivi indicata, in proporzione al numero dei nulla osta a ciascuno di essi riferibili alla predetta data del 31 dicembre 2016.
3. Qualora alle date di cui alle lettere a) e b) del comma 1 il numero complessivo dei nulla osta di esercizio risulti superiore a quello indicato, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli procede d’ufficio alla revoca dei nulla osta eccedenti, riferibili a ciascun concessionario, secondo criteri di proporzionalità in relazione alla distribuzione territoriale regionale, sulla base della redditività degli apparecchi registrata in ciascuna regione nei dodici mesi precedenti.
6. 06. Il Governo.

All’articolo aggiuntivo 6.06, al comma 3 aggiungere, in fine, i seguenti periodi: I concessionari procedono al blocco degli apparecchi corrispondenti ai nulla osta eliminati entro i cinque giorni lavorativi successivi al recepimento della comunicazione da parte dell’Agenzia, avviando le procedure di dismissione degli apparecchi stessi. La violazione degli obblighi previsti al periodo precedente è punita con la sanzione amministrativa di euro diecimila per ciascun apparecchio.
0. 6. 06. 7. (Nuova formulazione) Mantero, Baroni, Grillo, Lorefice, Silvia Giordano, Colonnese, Nesci, Cariello, Castelli.

 

Discussione completa articolo 6 della manovra

Francesco BOCCIA, presidente, avverte che sono stati presentati subemendamenti all’articolo aggiuntivo 6.06 del Governo (vedi allegato 4).

Mauro GUERRA (PD), relatore, passando all’esame delle proposte emendative riferite all’articolo 6, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti Palese 6.9 e Laffranco 6.21, dell’emendamento Guidesi 6.13 nonché degli identici emendamenti Palese 6.8, Laffranco 6.20 e Pelillo 6.30. Invita, inoltre, al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell’emendamento Tancredi 6.11, degli identici emendamenti Baroni 6.1 e Rizzetto 6.18, nonché degli emendamenti Baroni 6.3, Marcon 6.27, Paglia 6.28, Mantero 6.7. Propone l’accantonamento dell’emendamento Abrignani 6.16 ed invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell’emendamento Rampelli 6.17. Esprime parere favorevole sull’emendamento Marco Di Maio 6.23 ed invita al ritiro dell’emendamento Boccadutri 6.25, che, in caso di approvazione dell’articolo 6.06 del Governo, risulterebbe assorbito. Propone, quindi, l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Marchi 6.03. Passa quindi all’espressione del parere sui subemendamenti presentati all’articolo aggiuntivo 6.06 del Governo, sul quale esprime parere favorevole. In particolare, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dei subemendamenti Paglia 0.6.06.1, Baroni 0.6.06.2, Mantero 0.6.06.3 e Guidesi 0.6.06.4. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, del subemendamento Albini 0.6.06.5, invitando i presentatori a verificare la possibilità di trasformarlo in ordine del giorno. Esprime, quindi, un invito al ritiro del subemendamento Baroni 0.6.06.6, in quanto risulterebbe assorbito dall’eventuale approvazione del subemendamento Mantero 0.6.06.7, su cui esprime parere favorevole purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Infine, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, del subemendamento Binetti 0.6.06.8.

Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Palese 6.9 e Laffranco 6.21 e l’emendamento Guidesi 6.13.

Francesco BOCCIA, presidente, avverte che è stato ritirato l’emendamento Pelillo 6.30.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Palese 6.8 e Laffranco 6.20.

Francesco BOCCIA, presidente, avverte che è stato ritirato l’emendamento Tancredi 6.11.

Matteo MANTERO (M5S), intervenendo sull’emendamento Baroni 6.1, di cui è cofirmatario, rileva che il Governo intende aumentare la tassazione gravante sui giochi più vecchi e meno attrattivi, come le slot machine, intervenendo in modo meno deciso sulla tassazione gravante sui giochi più nuovi e più attrattivi, come le video lottery. Questi ultimi sono giochi d’azzardo estremamente pericolosi in quanto permettono giocate molto alte, fino a 500 euro, sono molto veloci e hanno un jackpot molto atto, estremamente gradito ai giocatori compulsivi. Sottolineando che l’Organizzazione Pag. 98Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito il gioco d’azzardo tra le dipendenze e paragonando, su tale premessa, le slot machine e le video lottery alle droghe, ritiene che il Governo non consideri i costi sociali e sanitari che il gioco d’azzardo patologico comporta. Invita, pertanto, il Governo a riconsiderare il suo intervento, aumentando anche la tassazione sulle le video lottery.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Baroni 6.1 e Rizzetto 6.18.

Matteo MANTERO (M5S), intervenendo sull’emendamento Baroni 6.3, di cui è cofirmatario, rileva che esso è volto a introdurre il divieto totale della pubblicità del gioco d’azzardo, dal momento che le attuali limitazioni parziali si sono rivelate del tutto inefficaci a contrastare il fenomeno. A suo giudizio, il divieto totale di pubblicità deve costituire solo il primo passo di una lotta che deve accomunare il gioco d’azzardo alle sigarette, altro settore nel quale entrano in gioco grandi interessi economici.

Bruno TABACCI (DeS-CD) si associa alle considerazioni del collega Mantero, trovando, in particolare, vergognosa la pubblicità televisiva del gioco d’azzardo che inframezza la trasmissione di grandi eventi sportivi, che hanno una grande platea di telespettatori, anche minori.

Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA riconosce che le attuali limitazioni orarie della pubblicità televisiva del gioco d’azzardo, dalle 7 alle 22 sui canali generalisti, non hanno sortito gli effetti sperati, sia perché molti minori continuano a guardare la televisione anche dopo le 22 sia perché i canali specializzati hanno recuperato gli spazi interdetti alle reti generaliste. Sottolinea l’impegno del Governo, d’intesa con le regioni, che, in un apposito documento attualmente in discussione, intende avviare un confronto con le Istituzioni europee al fine di giungere sul gioco d’azzardo ad una legislazione unitaria come per il tabacco. Preannuncia, inoltre, l’intenzione dell’esecutivo di avviare, con la prossima legge di bilancio, un intervento organico per la riforma dell’intero settore.

Massimo Enrico BARONI (M5S), intervenendo sul suo emendamento 6.3, osserva che il Governo ha espresso un parere contrario su una norma del tutto simile a quella approvata alla Camera nel corso dell’esame della legge di stabilità per il 2015, con il parere favorevole del Governo e i voti favorevoli del gruppo Partito Democratico e di quello MoVimento 5 Stelle, ma resa innocua al Senato, grazie all’approvazione, sempre con il parere favorevole del Governo, di un emendamento del senatore Nencini, che rinviava l’entrata in vigore dei divieti all’adozione da parte dell’Unione europea di apposite linee guida in materia, ancora, peraltro, da approvare. Mette, quindi, in luce l’estrema gravità del fenomeno del gioco d’azzardo in Italia, che non si può assolutamente ridurre alle dimensione dei numeri ufficiali citati più volte dal Governo, che fa riferimento ai 12.500 malati in cura presso le strutture del Servizio sanitario nazionale, ben al di sotto dei sei milioni di giocatori stimati dagli istituti più accreditati. Anche gli strumenti, più volte citati dal sottosegretario Baretta, volti a contrastare il coinvolgimento dei minori si sono rivelati del tutto inefficaci allo scopo, come da lui stesso sperimentato. Stigmatizza l’opposizione del Governo e della maggioranza alle proposte di legge di iniziativa che si propongono di contrastare la ludopatia, per la mancanza o l’insufficienza della copertura finanziaria e osserva che, in realtà, sono molti i deputati della maggioranza che, pur essendo favorevoli al divieto totale di pubblicità del gioco d’azzardo, non esprimono pubblicamente la loro posizione per disciplina di partito. Nell’esprimere la convinzione che il sottosegretario Baretta umili il Parlamento non ritenendolo degno di legiferare sull’argomento, evidenzia i rischi di un fallimento da parte della Conferenza unificata. Ricorda che la legge regionale che la Liguria ha approvato nel 2012 per fissare la distanza minima delle slot machine dai Pag. 99luoghi sensibili, stabilendo che anche le sale esistenti dovessero adeguarsi entro 5 anni, non è stata di fatto applicata e che il PD all’opposizione è sceso in piazza per protesta contro il governo regionale. D’altra parte evidenzia come lo stesso PD, in regione Lazio, abbia votato contro un ordine del giorno che chiedeva l’inserimento della distanza minima per le slot machine nel successivo collegato regionale. Nel ritenere che l’oblio della misura sia stato determinato dalla pressione della lobby dei produttori e gestori di giochi d’azzardo, che tiene sotto ricatto il Governo non soltanto dal punto di vista economico, promette di proseguire la battaglia per contrastare la ludopatia.

Matteo MANTERO (M5S), ricordando che i malati di gioco d’azzardo ammontano ad 1 milione di persone e che secondo i dati di quest’anno hanno giocato circa 1 milione e 200.000 ragazzi, si domanda perché il Governo attenda ancora a vietare la pubblicità, pur concordando sulla necessità di un simile intervento. Ritiene che, anche sulla base dell’esperienza della Germania, il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo debba essere introdotto a livello nazionale e sovranazionale, auspicando che per una volta l’Italia si ponga tra i primi ad intervenire.

Francesco CARIELLO (M5S), con riferimento alla conclusione dell’intervento del collega Baroni, invita a non attribuire la responsabilità ad un singolo individuo, sollecitando i colleghi della maggioranza ad esprimersi sull’emendamento in questione, considerato che esso offre la possibilità di risolvere il problema.

Maino MARCHI (PD), nell’assumersi la propria responsabilità, si dichiara d’accordo con gli interventi effettuati dal Governo in materia, a partire dalla legge di stabilità per il 2016, che da un lato ha previsto la riduzione delle slot machine e dall’altro ha affidato alla Conferenza unificata il compito di raggiungere un accordo, che contemperasse l’esigenza di regole omogenee a livello nazionale con la necessità di spazi di autoregolamentazione per gli amministratori locali. Nel ricordare che come dichiarato dall’ANCI l’accordo per quanto difficile sta per essere raggiunto, ritiene che vi sia comunque la possibilità di tornare sul tema della pubblicità, sul quale il Governo è già intervenuto in questa legislatura, sottolineando gli scarsi spazi di manovra offerti dal presente decreto-legge. Da ultimo ricorda che lo stallo del progetto di legge sulla ludopatia si deve al fatto che, oltre ad affrontare le tematiche relative agli aspetti sanitari del problema, interveniva anche su aspetti di competenza del Ministero dell’economia e delle finanze.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Baroni 6.3, Marcon 6.27 e Paglia 6.28.

Massimo Enrico BARONI (M5S), considerata la superficialità con cui il relatore ha affrontato l’argomento si vede costretto ad intervenire nuovamente per ripristinare la verità, fornendo ai cittadini una fonte diversa da quella governativa e ricordando che si sono registrati notevolissimi aumenti degli introiti delle società concessionarie del gioco d’azzardo. Nel sottolineare che l’emendamento Mantero 6.7 prevede una moratoria di cinque anni all’introduzione di nuovi giochi di azzardo on line, per i quali si è registrato un notevolissimo incremento, sottolinea come proposte analoghe siano state approvate in Commissione affari sociali con il voto dei colleghi del PD, a riprova del fatto che in assenza del Governo è possibile esprimersi secondo coscienza. Stigmatizzare il fatto che le lobby dei produttori di giochi di azzardo esercitino pressioni sul Governo, dando anche indicazioni sui settori per i quali mantenere bassi i livelli di tassazione, in considerazione dei notevoli investimenti effettuati, e sui settori per i quali al contrario il livello può essere incrementato, non costituendo più motivo di interesse, quale è il caso delle slot machine, che sono in fase di dismissione. Esprime infine la convinzione che gli italiani siano stanchi di vedere creatività ed imprenditorialità Pag. 100ostaggio del settore dei giochi di azzardo, che il Pontefice ha definito come il settore del diavolo.

Matteo MANTERO (M5S) ribadisce che la moratoria prevista dal suo emendamento si rivolge ai giochi on line, che rappresentano il 16 percento del mercato, raccogliendo 15 miliardi di euro di introiti e rivolgendosi ai più giovani, per i quali rappresentano un pericolo paragonabile all’eroina. Evidenzia pertanto la mancata volontà del Governo di tutelare i ragazzi, che perdono ore di studio e di scuola per dedicarsi al gioco on line, ricavandone peraltro un messaggio fortemente diseducativo, per cui è possibile diventare ricchi senza alcuno sforzo. Sollecita dunque il Governo, sulla base dell’esperienza di altri paesi, a ridurre l’offerta di giochi on line, dai quali peraltro lo Stato ricava ben poco.

La Commissione respinge l’emendamento Mantero 6.7.

Mauro GUERRA (PD), relatore, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull’emendamento Abrignani 6.16, precedentemente accantonato.

Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Abrignani 6.16 e Rampelli 6.17. Approva poi l’emendamento Marco Di Maio 6.23 (vedi allegato 3).

Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l’emendamento Boccadutri 6.25, che risulterebbe assorbito dall’approvazione dell’emendamento 6.06 del Governo, è stato ritirato dal presentatore.

La Commissione respinge il subemendamento Paglia 0.6.06.1.

Massimo Enrico BARONI (M5S), considerando che, come già evidenziato in precedenza, soltanto i due terzi delle 400.000 slot machine presenti sul territorio nazionale sono operativi, raccogliendo 25 miliardi di euro l’anno, ritiene cosa facile per il Governo indossare la spilla dello sceriffo, qualificandosi come regolatore della materia, tanto più che gli stessi concessionari hanno capito che il settore è ormai saturo. Sottolinea che il subemendamento in questione potrebbe a ragione essere denominato subemendamento Rapetto, in considerazione del grande lavoro svolto dall’ex generale della Guardia di finanza, poi costretto a dimettersi, il quale aveva calcolato una multa di 98 miliardi di euro per 10 società concessionarie di giochi d’azzardo che non si erano collegate alla rete telematica SOGEI, multa che il Governo ha via via ridotto grazie a sconti successivi fino a poche centinaia di milioni.

Enrico ZANETTI (SC-ALA CLP-MAIE), pur preannunciando che il suo gruppo voterà secondo le indicazioni del Governo, fa presente di aver ascoltato forti critiche sul provvedimento da parte degli operatori del settore.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Baroni 0.6.06.2, Mantero 0.6.06.3 e Guidesi 0.6.06.4.

Tea ALBINI (MDP) accede all’invito al ritiro del subemendamento a sua prima firma 0.6.06.5, preannunciando la presentazione di un ordine del giorno.

Matteo MANTERO (M5S), accettando la proposta di riformulazione presentata dal Governo sul subemendamento a sua prima firma 0.6.06.7, tuttavia fa presente che la portata della sanzione nella versione proposta dal Governo risulta notevolmente edulcorata.

Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA chiarisce che la riformulazione proposta risulta più stringente poiché prevede che a scadenze previste l’Agenzia delle dogane proceda d’ufficio.
Pag. 101

Bruno TABACCI (DeS-CD), in riferimento alle questioni sollevate dal sottosegretario Baretta, fa presente che l’emendamento del Governo presenta una contraddizione, in quanto c’è un’evidente disparità di trattamento fra i concessionari della rete telematica ed i proprietari e gestori degli apparecchi, ultima ruota del carro. L’emendamento del Governo dà ancora più potere ai concessionari della rete telematica che dovrebbero essere controllati di più.

Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA fa presente che il problema è rappresentato dalla struttura del regime concessorio, punto di garanzia ma anche di rischio, e precisa che l’osservazione dell’onorevole Tabacci, non potendo essere normata sarebbe il caso di trasformarla in ordine del giorno.

Massimo Enrico BARONI (M5S) ricorda che un ordine del giorno di tale tenore è già stato presentato nel corso della XVI legislatura a prima firma Binetti e già invitava il Governo a prevedere la possibilità di ridurre l’offerta del gioco.

La Commissione approva il subemendamento Mantero 0.6.06.7, come riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Rocco PALESE, presidente, fa presente che il subemendamento Baroni 0.6.06.6 risulta assorbito dall’approvazione del subemendamento Mantero 0.6.06.7, nel testo riformulato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Binetti 0.6.06.8 e approva l’articolo aggiuntivo 6.06 del Governo, come risultante dall’approvazione del subemendamento Mantero 0.6.06.7, nel testo riformulato (vedi allegato 3).

Rocco PALESE, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.