Giochi, Baretta (Mef) ad Agimeg: “Per riordino non si può pensare solo a distanziometro. Anche sindaca Raggi dovrebbe valutare con attenzione tutti gli aspetti di questo tipo di intervento”
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“Ieri abbiamo approvato – spiega ad Agimeg il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta – un emendamento che toglie dal mercato il 34% delle slot, il che rappresenta un significativo intervento di riduzione dell’offerta e di razionalizzazione del settore.
In Conferenza abbiamo proposto il dimezzamento degli attuali 98 mila punti gioco; l’introduzione della tessera sanitaria per poter giocare; tempi allentati di gioco per contrastare la compulsività; la riduzione a 100 euro per le VLT; nonché lo stop al gioco per sei ore al giorno. Sono certo che su tutto questo ci troviamo d’accordo. Ma vedo che molti evitano una valutazione complessiva e si limitano alla sola, pur importante, questione che resta da chiarire: le distanze. Ebbene, se non è un modo strumentale per non arrivare a fare la riforma, discutiamone. Ma nel merito! Quali conseguenze, ad esempio, ha la distanza di 500 metri per tutte le tipologie di gioco proposta anche oggi dalla Sindaca di Roma e cioè: palestre, scuole, ospedali, parchi, centri anziani, stabilimenti balneari e, credo, luoghi di culto? Quante sale verrebbero proibite, vista la presenza contestuale di tutte quelle tipologie? Ed, eventualmente, in quali periferie finirebbero per rialloccarsi i giochi espulsi dal centro? Tra regolare e proibire c’è una differenza, tra razionalizzare la presenza del gioco nel territorio e concentrarlo in aree ancora più a rischio c’è una differenza ancora più seria. Non ci si può sottrarre – conclude il sottosegretario – da questi nodi con affermazioni contraddittorie e non concretamente gestibili”. cr/AGIMEG