IL RUOLO DEI CONCESSIONARI NELLA TRASPARENZA DELLA COMUNICAZIONE. DI STEFANO SBORDONI
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Quando le critiche non sono costruttive, si dice, conviene evitarle, e se si tratta di questioni che coinvolgono lo Stato, la collettività, la gestione di servizi, sembra una mission impossible riuscire a trovare soluzioni immediate alle denunce. Eppure è molto importante che i problemi irrisolti riescano ad emergere perché si possa contingentarli e far conoscere la realtà dei fatti tempestivamente e con maggiore efficacia.
Uno degli ultimi cavalli di battaglia de Le Iene riguarda l’antiriciclaggio nei giochi: un tema fondamentale, su cui il settore ha fatto molto, ma che apparentemente, da quanto emerso nell’ultimo servizio andato in onda, lascia invece l’Ente regolatore e l’industria disarmati.
Il decreto legislativo n. 231 del 2007 ha sviscerato il tema dell’antiriciclaggio, e la normativa è stata applicata al settore dei giochi e delle scommesse, sia su rete fisica che a distanza. Inoltre un anno fa, circa, è iniziata la collaborazione tra i Monopoli di Stato e l’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, una sinergia che mira proprio al contrasto di tali fenomeni.
Per le lene però la falla sarebbe nel settore dell’intrattenimento automatico. Certo che – verifiche opportune a parte – asserire che il gioco ignori l’applicazione di una normativa non è corretto.
Anche a tale proposito, un importante tema è quello che riguarda proprio il ruolo dei concessionari di gioco.
Come noto la filiera dell’intrattenimento automatico (AWP e VLT) è estesa e il concessionario è il primo anello di una catena piuttosto lunga che porta all’ultimo anello, il gestore del punto vendita in cui l’apparecchio è inserito ed è attivo. L’obiettivo, infatti, dovrebbe essere quello di rendere massima trasparenza alle iniziative dei concessionari di gioco per favorire la tracciabilità dei flussi, e la correttezza dell’operato di aziende che supportano lo Stato nello svolgimento di un attività di cui lo stesso Stato è titolare.
Proprio nei giorni scorsi, il presidente e amministratore delegato di Sogei, società controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, Cristiano Cannarsa, durante un’audizione presso la commissione Finanze al Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto fra contribuenti e fisco, ha sottolineato che sul tema della certificazione delle Videolottery sono emersi dati non corretti: era stata infatti ipotizzata, sempre dalle Iene, la mancanza da parte di Sogei del requisito Iso Iec 17025, obbligatorio per chi certifica le piattaforme online. Ma per Cannarsa: «Sogei svolge verifiche di conformità delle VLT ai massimi standard internazionali», e non solo: l’AD si è soffermato sul tema rispondendo anche ad alcune domande dei senatori componenti la Commissione relativamente alla gestione della rete telematica delle slot machines, alla verifica di conformità delle VLT, all’analisi dei dati fiscali, all’integrazione delle banche dati anagrafiche, alla tracciabilità degli accessi ai sistemi informatici della fiscalità e al ruolo di Sogei nella spending review e ai progetti dell’Agenda Digitale Italiana.
Comunicazioni doverose e indispensabili che probabilmente hanno chiarito le idee di molti esponenti politici, ma che dovrebbero essere estese all’opinione pubblica, ai media generalisti, per ottenere nel tempo, anche effetti più ampi di credibilità e autorevolezza.
FONTE: JAMMA